Acanthurus triostegus

Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Acanthuroidei
Famiglia Acanthuridae
Genere Acanthurus
Specie A. triostegus
Nomenclatura binomiale Acanthurus triostegus (Linnaeus, 1758)

Areale biogeografico

Areale biogeografico Acanthurus triostegus
Areale biogeografico Acanthurus triostegus

Introduzione

Perciforme appartenente alla famiglia degli Acanthuridae di media o piccola dimensione, abbastanza delicato. In natura è gregari,o ma in acquario è adatto alla convivenza con pesci di barriera di altre razze e con altri Acanturidi purché di colore differente. Non tollera i suoi simili e neppure Acanthurus Japonicus, Acanthurus Glaucopareius, Acanthurus Leucosternon, ed Acanthurus Sohal.

Caratteristiche fisiche

Il corpo, ellissoidale, è molto compresso lateralmente ed allungato. La bocca è piccola, prominente, situata nella parte inferiore della testa, che ha la particolare forma concava di una testa di cavallo ed è più allungata rispetto a quella degli altri appartenenti alla sua famiglia.
La bocca è dotata di labbra carnose e denti a scalpello. La pinna caudale è dritta o con le punte appena accennate, mentre la pinna dorsale, sostenuta da 9 spine rigide e 22 / 26 raggi molli, e quell’anale, sostenuta a sua volta da 3 spine rigide e 19 / 22 raggi molli, si estendono su gran parte del perimetro del corpo, con la parte terminale molto arrotondata che non arriva a toccare il peduncolo caudale.
Le pinne pettorali sono ampie, di forma trapezoidale, molto mobili e rappresentano il mezzo di propulsione del pesce. Le pinne ventrali sono piuttosto allungate, dalla forma triangolare ed appuntita.
Sul peduncolo caudale è ben visibile lo scudetto mobile che protegge la spina erettile, tagliente e rivolta verso il davanti, caratteristica da cui proviene il nome comune di “Pesce Chirurgo”.
La livrea è poco appariscente, il corpo è di un color bianco argenteo, con sfumature verde oliva sul dorso. Sono presenti, ma non sempre visibili, sei righe verticali nere, la prima passa sopra l’occhio e l’ultima sul peduncolo caudale sul quale non è evidenziato da alcun colore lo scudetto tipico degli acanturidi.

Habitat naturale

Endemico in tutto l’Oceano Indiano orientale e nell’intero Oceano Pacifico: isola di Madagascar, Isole Seychelles e Mauritius, Ceylon, Indocina, Grande Barriera Corallina, ad est sino alle Isole Cocos e Galapagos ed a Panama.

Acanthurus triostegus
Acanthurus triostegus

Vita in acquario

Difficile da ambientare perché inizialmente è molto delicato e pauroso.
Necessita di una vasca relativamente piccola, con molti rifugi e nascondigli, in quanto, anche in natura, non nuota molto volentieri, ma preferisce restare in prossimità delle madrepore.
Mantenuto in condizioni ottimali è abbastanza resistente alle malattie, ma soffre molto per il valore del PH basso e per concentrazioni eccessive di nitrati e fosfati.

Compatibilità

Molto adatto agli acquari con invertebrati sia sessili che erranti. E’ adatto alla convivenza con pesci di barriera di altre razze e con altri Acanturidi purché di colore differente. Non tollera i suoi simili e neppure Acanthurus Japonicus, Acanthurus Glaucopareius, Acanthurus Leucosternon, ed Acanthurus Sohal.

Alimentazione

Una volta ben ambientato è onnivoro, predilige mangime in piccoli granuli o surgelato, artemie saline, chironomus e mysis, le apposite sfoglie di alghe liofilizzate. Una particolare caratteristica è la rapida digestione che lo porta a nutrirsi costantemente. In acquario dovrà essere nutrito dalle sei alle otto volte al giorno, al fine di impedirne la morte per inedia.

Dimensione

Massima in natura 25 cm. In acquario a partire da 6 / 8 cm.

Longevità
Facilità di allevamento
Compatibilità
Riproduzione in acquario
Reperibilità
Media

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