Approfondimenti

Chemiclean contro i cianobatteri

Introduzione

La proliferazione dei in vasca era oramai diventata insostenibile e occorreva intervenire.
Adattandosi con facilità ad ogni condizione, il metodo più efficace per contrarli è l'impiego di un agente antibiotico o disinfettante.
In questa immagine si notano i danni che i cianobatteri possono provocare: attaccano alcuni coralli più deboli alla base e ne favoriscono il tiraggio. Nell'immagine al centro una nobilis in difficoltà.
In questa immagine si notano i danni che i cianobatteri possono provocare: attaccano alcuni più deboli alla base e ne favoriscono il tiraggio. Nell'immagine al centro una nobilis in difficoltà
E' possibile reperire sul mercato un prodotto davvero molto efficace, il , che svolge un'azione selettiva nei confronti di questi indesiderati ospiti.
Chemiclean
Chemiclean per il trattamento dei cianobatteri in acqua dolce e salata.
Il prodotto, venduto in confezione da 2 grammi, appare come una candida polvere da sciogliere in acqua prima di essere dosata in acquario, avendo cura di disabilitare preventivamente e momentaneamente carboni attivi o resine, e assicurare una forte ossigenazione alla vasca.

Perché una maggiore ossigenazione in vasca?

Molti possono pensare che l'ossigeno sia indispensabile per favorire un'azione di ossidazione del Chemiclean, ma dal mio punto di vista ciò è completamente errato!
L'ossigenazione, al contrario, deve essere incrementata poiché i cianobatteri rappresentano una forte componente di ossigenazione della vasca, e la loro repentina eliminazione determinerebbe scompensi immediati al sistema.
I cianobatteri producono ossigeno utilizzato dai batteri nitrificanti durante i loro processi metabolici, conseguentemente al fine di evitare rapidi disequilibri è fondamentale che tale reazione avvenga gradualmente, assicurando un apporto supplementare di ossigeno.
L'invasione si estende dalla sabbia alla rocciata
L'invasione si estende dalla alla rocciata

La fase di dosaggio

Dopo le prime 24 ore dal dosaggio lo era ormai diventato incontenibile, per cui fu necessario “sbicchierarlo”, ovvero rimuovere temporaneamente il bicchiere di raccolta, al fine di evitare riempimenti immediati dello stesso.
Particolare della reazione di schiumazione dello skimmer: da notare che non ho mai modificato l'apertura dell'aria che, nel mio settaggio, era a tre quarti
Particolare della reazione di schiumazione dello skimmer: da notare che non ho mai modificato l'apertura dell'aria che, nel mio settaggio, era a tre quarti
A 48 ore dal dosaggio effettuai il primo cambio d'acqua per un volume pari al 20% del totale, per attenuare l'azione del Chemiclean, che aveva raggiunto il suo apice, e per riprendere il controllo dello skimmer.
Particolare della sump con schiumatoio privato del bicchiere
Particolare della con privato del bicchiere
Ritardare il cambio d'acqua è sconsigliabile per alcuni semplici motivi:
  • il produttore del Chemiclean espone chiaramente in etichetta la corretta procedura di impiego del prodotto e consiglia un cambio d'acqua parziale dopo 48 ore. E' ragionevole ritenere che le ricerche di laboratorio realizzate in fase di sviluppo e di test del prodotto, vadano oltre la semplice osservazione empirica di un acquariofilo medio;
  • gli animali presenti in vasca dopo 48 ore vanno in sofferenza, con maggior evidenza, secondo le mie osservazioni, nelle Pocillopore e in alcuni LPS come Euphyllia ;
  • l'apporto di nuova acqua ristabilisce equilibrio e consente una maggiore diluizione degli inquinanti organici accumulati in vasca durante l'inibizione dello schiumatoio;
Se i cianobatteri non scompaiono dopo 5 giorni dal trattamento è necessario ripeterlo. Qualcuno ripete il trattamento subito, qualcun'altro attende un mese, ma personalmente consiglio di rifare il ciclo completo immediatamente a condizione che gli animali non manifestino malessere, al fine di evitare nuove moltiplicazioni dei ciano.
Interessante la presenza di due specie verosimilmente differenti del genere Cyanobacteria: una appare rossa e vellutata, l'altra marrone e filamentosa
Interessante la presenza di due specie verosimilmente differenti del genere Cyanobacteria: una appare rossa e vellutata, l'altra marrone e filamentosa
Nell'utilizzo del prodotto suggerisco caldamente di:
  • seguire sempre le indicazioni riportate sulla confezione;
  • non sotto dimensionare mai il dosaggio del prodotto rispetto a quanto consigliato dal produttore;
  • non utilizzarlo come metodo preventivo;
  • non aspirare i ciano dalla vasca, ma lasciare agire il Chemiclean fino a completa eliminazione;

Chemiclean: Il dosaggio

Come tutti i batteri anche i ciano possono manifestare fenomeni di resistenza ai farmaci. Il Chemiclean è un farmaco, tanto che in Italia non è commercializzato liberamente perché, altrimenti, dovrebbe essere sottoposto a validazioni da parte degli enti e delle commissioni competenti.
Dosare una quantità minore di prodotto è l'errore più comune che si possa commettere e potrebbe favorire fenomeni di resistenza.Dunque utilizzare dosaggi errati o somministrare il Chemiclean preventivamente a scopo cautelativo, è assolutamente sbagliato!
L'unica certezza offerta dal Chemiclean è la quantità corretta da dosare in vasca, determinata in modo perentorio in un cucchiaino per ogni 38 litri d'acqua da trattare.
A cosa serve questo?
Qui si apre un discorso a mio avviso interessante e che nasce da riflessioni personali non comprovate da analisi di laboratorio, per tanto mi consento il beneficio del dubbio.
Il fatto che la dose sia precisa e certa mi fa ritenere che il Chemiclean sia un antibiotico. Non nella forma di eritromicina, dichiarata dal produttore assente, (esistono altri composti dell'eritromicina, non solo il succinato), ma un'altra forma o un altro antibiotico.
Tutto mi fa pensare che il Chemiclean sia un antibiotico sostanzialmente per due motivi:
  • per la non libera vendita in Italia;
  • per l'effetto mirato nei confronti dei cianobatteri sulla base di un dosaggio certo. Infatti, tutti i batteri possiedono uno spettro di sensibilità o resistenza a differenti farmaci: questi sono comunemente noti come antibiogrammi. Quel che può contraddistinguere un microrganismo da un altro è la differente sensibilità ad uno o più farmaci;
I saggi di resistenza e sensibilità agli antibiotici sui cianobatteri sono ben noti nel mondo scientifico, dal momento che i ciano rappresentano una potenziale minaccia per la salute pubblica. Essi sono in grado di secernere tossine e di rendere non potabile l'acqua destinata al consumo umano. Inoltre, possono rappresentare degli ottimi indicatori sulla presenza o meno di farmaci in un corpo idrico.
Se si vuole approfondire la ricerca basta consultare i motori specifici quali Pubmed o Web of Science (Knowledge) e si aprirà un vero e proprio mondo.
Detto questo, dato il dosaggio come unica informazione certa (dando per assodato il fatto che non sia presente eritromicina succinato), credo che la base su cui il prodotto agisca sia proprio il cut-off di concentrazione del farmaco: è teoricamente possibile somministrare un antibiotico ad una dose tale da uccidere solo alcuni batteri e non nuocere ad altri. Questo è il caso del Chemiclean, la cui dose è letale per i cianobatteri, ma non sufficiente per danneggiare i batteri nitrificanti e denitrificanti della vasca.

Perché non dichiarare che il Chemiclean contiene un antibiotico?

Anche questo è a mio avviso molto semplice. Si tratta di ovvie e comprensibili strategie commerciali. Ipotizzate di leggere nella confezione del prodotto “contiene eritromicina”; quanti sarebbero disposti ad acquistarlo o a testarlo? Probabilmente pochissimi.
Come spiegare a tutti che esiste un livello di dosaggio del farmaco antibiotico al di sotto del quale si ha una selettività di azione?
Sforzandoci di comprendere la logica adottata dal produttore è più semplice comunicare delle verità parziali, ma che non scoraggiano l'utilizzatore, tralasciando taluni aspetti, e relegandone alla penombra taluni altri.

Conclusioni

Dopo averlo testato nelle mie vasche posso affermare con certezza che il Chemiclean è un prodotto eccezionale! Elimina alla radice una problema enorme per noi acquariofili offrendo un'alternativa concreta alle numerose credenze e speculazioni sui fattori favorenti la proliferazione di questi organismi.

Probabilmente è vero che una vasca che gira bene non ha cianobatteri, ma lo stesso non può dirsi del contrario. Non è assolutamente vero che una vasca che gira molto bene non possa presentare un'invasione di questo tanto discusso e odiato ospite!

Ringrazio l'amico Marco Dettori per le foto e i testi.

Buon reefing!

Tags
Mostra altro

Luca Langiu

Ho conseguito una laurea in Scienze Politiche, ma ho intrapreso la carriera di imprenditore. Le mie più grandi passioni sono l'acquariofilia, la tecnologia e la musica. Adoro scoprire le meraviglie dei reef e vivo in Sardegna, un paradiso dal quale non potrei mai separarmi.  Il mio desiderio è sempre stato quello di curare un blog sull'acquariofilia marina, perché ritengo che la condivisione di conoscenze e informazioni sia la base della nostra passione. Forte della mia conoscenza tecnica e pratica, unita agli studi e agli approfondimenti teorici, ho deciso di guidare il lettore in un’esperienza formativa alternativa, autentica e personale, che getta le basi sul crono-racconto della mia quotidianità “acquariofila”. La sensibilizzazione del lettore a tematiche relative alla tutela dell’ambiente marino-costiero, alle fonti di inquinamento marino, alla sostenibilità ambientale, al capitale naturale e al rispetto per gli animali, è stuzzicata e sollecitata costantemente in ogni mia trattazione.

Related Articles

Un commento

  1. Grazie per l’utile contributo, volevo chiedere se nella sua esperienza ha usato il prodotto su vasche dsb senza incorrere a problemi? Grazie nuovamente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti
Close
Back to top button

Close
Close